BUCA DEL CORNO: Entratico
Periodo di apertura: l’ingresso è protetto da una cancellata e l’accesso alla grotta è consentito nei giorni festivi da maggio a settembre (14.30/17.00)
Orari apertura: dalle 14.00 alle 17.00 nei periodi indicati
La Buca del Corno è situata sulle pendici a nord del monte Sega, sopra Entratico, a quota m. 470 s.l.m.. Si sviluppa con le sue diramazioni per 385 metri nei calcari del periodo giurassico, con dislivello di ascesa di soli 36 metri ed un percorso abbastanza orizzontale. Vi si accede tramite un ampio imbocco seguito da una galleria iniziale, nella quale si apre un alto vano a camino, detto “sala della cascata”. A circa 180 metri dall’ingresso si giunge nella “sala del vortice”. É la sala più grande, dalla quale dipartono due gallerie: una sopraelevata ed asciutta, accessibile mediante una scaletta, e l’altra percorsa dall’acqua. La prima sfocia nella parte alta della galleria terminale e da cui si stacca lateralmente un meandro che conduce alla “sala della frana”, con depositi argillosi che chiudono il passaggio; la seconda giunge ai piedi di una parete verticale, in cima alla quale si apre un cunicolo (non accessibile) che immette all’esterno, alla base di un grande pozzo assorbente che rappresenta l’origine della caverna.
La grotta ospita varie specie del regno vegetale appartenenti a gruppi molto diversi, muschi, epatiche, creste licheniche. I pipistrelli risultano scomparsi da diversi anni, mentre è ancora attiva la presenza di salamandre, ragni e coleotteri.
La ricerca paleontologica ha evidenziato l’uso della caverna come grotta sepolcrale nell’età del rame (terzo millennio A.C.). I reperti rinvenuti in vari punti della grotta consistono in frammenti ceramici, cuspidi di freccia in selce, accette in pietra levigata, elementi di falcetto, una collana con anellini di calcite e numerosi resti umani.
CASTELLO DEI SUARDI: Bianzano
www.cortedeisuardo.com
Periodo di apertura: solo in luglio e agosto, giovedì e sabato
Orari apertura: ore 17.30
Il Castello Suardi (1233) è certamente l’opera monumentale di Bianzano, paragonabile ad un piccolo Colosseo per grandezza e fama di stori. Sorge ai piedi del centro abitato ed è rivolto verso la Valle Cavallina, che domina con la sua imponenza. Il complesso, a due piani, ha robustezza di mura salde, di forma perfettamente quadrangolare con gli angoli orientati verso i quattro punti cardinali. E dominato da una torre incentrata nel lato d’ingresso, di notevole altezza (m 25), tuttora efficiente per maestà di costruzione, a base di pietre squadrate, resistenti ai geli della zona montana, scavate sulla montagna sovrastante. L’edificio è diviso da una lieve cornice di sasso marrone di Sarnico in due parti: l’inferiore è fatta a bugne. E recintato da doppio ordine di mura, racchiudenti vallo e ponte levatoio, con due torrioni sporgenti dalle mura, per potersi difendere in caso di assalti dalla valle. In uno spigolo dell’edificio si riscontrano tuttora alcuni elementi di merlatura guelfa. Il portale è di stile gotico con arco a sesto acuto, dominato dal blasone o stemma nobiliare. Lo stemma della famiglia Suardi, collocato sopra il portale d’ingresso al Castello, rappresenta un leone rampante e un’aquila artigliante che azzanna una preda di selvaggina. I colori sono il giallo ed il rosso.
TERME : Trescore Balneario
www.termeditrescore.it
Le acque sulfuree-clorurato-sodiche delle Terme di Trescore Balneario tra le più ricche di idrogeno solforato in Italia, contengono, oltre allo zolfo, molti altri importanti elementi quali cloruro, sodio, calcio e magnesio che ne arricchiscono le doti curative. Certamente conosciute dai romani e sfruttate a fini terapeutici almeno dal secolo VIII, sgorgano in un luogo che conserva intatte, le suggestive testimonianze quattrocentesche delle terme fatte riordinare per opera del grande condottiero Bartolomeo Colleoni.
LAGO DI ENDINE : Valcavallina
Il Lago di Endine, lungo circa cinque chilometri e con settecento metri di larghezza massima e cento metri di minima, con il suo piccolo gemello di Gaiano, lungo duecento metri e largo cento, rappresenta indubbiamente l’elemento ambientale più significativo e rilevante della valle; specchio d’acqua suggestivo, riflette, con splendidi effetti cromatici, il paesaggio circostante, dove l’uomo ha lasciato un’impronta evidente della sua presenza, ma senza stravolgere l’equilibrio del territorio.
Ricchissimo di avifauna, soprattutto cannareccioni, folaghe, gallinelle d’acqua, nibbi, svassi, germani.
Tra i culmi oscillanti spuntano il vilucchione, la profumata menta acquatica e lo splendido e giallo giaggiolo acquatico, mentre gli squarci tra i canneti consentono di ammirare distese di ninfee dai grossi ed inconfondibili fiori bianchi.
Notissimo tra i pescatori per la generosità delle sue acque, ricche di lucci, tinche, carpe, persici, persici-trota e anguille, rappresenta una preziosa risorsa biologica, tutelata e studiata con attenzione dalle comunità locali e da esperti naturalisti.
Primo lago in Lombardia ad essere vietato ai natanti a motore, è una vera e propria palestra all’aperto per gli sport dell’acqua, soprattutto wind-surf, canoa e canottaggio, mentre negli inverni particolarmente rigidi ghiaccia in gran parte, spettacolo veramente singolare a queste quote. L’atmosfera silenziosa e tranquilla, quasi raccolta, unita alla serenità e dolcezza del paesaggio circostante, rende i laghi della Val Cavallina un ambiente di straordinario valore turistico e ambientale.
OASI DEL WWF VALPREDINA : Cenate Sopra
La nascita della Riserva Naturale di Valpredina è dovuta ai coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi, i quali donarono nel 1983 all’Associazione Italiana per il World Wildlife Fund for nature – ONLUS l’intera proprietà.
L’area protetta istituita ai sensi della L.R. n. 86/83 con D.C.R. n. 2114 del 27/03/1985 è classificata come Riserva Naturale parziale di interesse forestale e paesistico, il cui piano di gestione è approvato con D.G.R. n. 6/25064 del 18/02/1997, che prevede un estensione di circa 90 ettari di cui 37 già istituiti a Riserva Naturale.
La proprietà del territorio attualmente protetto è del WWF Italia che la gestisce con l’aiuto di donazioni e contributi regionali.
La Riserva Naturale si estende lungo le pendici meridionali del Monte Misma tra quota 380 e 1100 circa s.l.m. da dove è apprezzabile il panorama sulle Alpi Orobiche, è inoltre percorsa dal torrente Predina.
La Valpredina – valle delle pietre – prende il nome dalla presenza di estrazione di “còte”, pietra dura ricca di silice usata per affilare ferri da taglio e molto utilizzata in passato.
La Valpredina – valle delle pietre – prende il nome dalla presenza di estrazione di “còte”, pietra dura ricca di silice usata per affilare ferri da taglio e molto utilizzata in passato
LA VALLE DEL FREDDO : Endine Gaiano
www.parks.it/riserva.valle.del.freddo/
La Valle del Freddo è posta geograficamente nell’alta Val Cavallina tra il Laghetto di Gaiano, il Monte Clemo (800 m.) ed il Monte Nà (708 m.). Il notevole interesse naturalistico di quest’area è dovuto alla presenza, ad un’altitudine di soli 360 metri s.l.m., di oltre trenta specie vegetali con caratteristiche della flora alpina (stella alpina, anemone alpino, rododendro alpino ecc.).
La Valle del Freddo è lunga poco più di seicento metri ed è caratterizzata dalla presenza di tre depressioni simili a doline, ha origine in prossimità del Lago di Gaiano e risale lungo le pendici del Monte Clemo verso nord-est. E’ completamente incisa nei calcari di Zorzino che costituiscono buona parte del detrito di falda che caratterizza il fianco sinistro della valletta stessa.
Si può far risalire l’origine della valle, all’ ultima glaciazione detta würmiana e terminata dai 15.000 ai 20.000 anni fa e durante la quale i ghiacci non superarono le cime del Monte Clemo e del Monte Nà, dove poterono proliferare le specie vegetali tipiche di quel clima, simile per certi aspetti a quello attualmente presente in alta montagna.
Anche se causa delle modifiche climatiche il ghiacciaio si ritirava, per una serie di fenomeni fisici dovuti alla particolare morfologia dell’area, nella Valle del Freddo avvenne in parte; il sottosuolo della valle si mantenne gelido e quindi, molte specie vegetali tipiche degli ambienti subnivali, riuscirono a sopravvivere giungendo sino a noi attraverso i secoli.
BUFO BUFO : Monasterolo del castello
In Val Cavallina è presente la più grande popolazione di rospo comune in Lombardia e sicuramente tra le più numerose d’Italia e di rilievo a livello europeo. In Val Cavallina si contano più di 20.000 esemplari adulti, distribuiti prevalentemente sul versante idrografico sinistro del lago di Endine. L’eccezionale popolazione anfibia, composta da rospi, salamandre, rane e tritoni, rappresenta un elemento di grande pregio naturalistico per la valle.
Il rospo comune, Bufo bufo, è un tipico anfibio senza coda, dotato di zampe che gli permettono di muoversi goffamente sulla terra ferma. È di costituzione robusta ed è ricoperto da una pela spessa e rugosa. La colorazione dorsale è di tonalità bruna e castana, sul ventre la pelle è di colore più chiaro. Si differenzia da latri rospi per la presenza di due grosse ghiandole a semiluna sul cranio. Gli occhi sono laterali con la pupilla orizzontale e l’iride di color rame. La bocca è priva di denti, utilizza la lingua per procurarsi il cibo.
Il ciclo di vita annuale del rospo si divide in tre periodi, legati al cambio di stagione. In estate il rospo vaga tra boschi e prati in cerca di cibo; all’arrivo del primo freddo il rospo cerca rifugio nel suolo e cade in letargo. In primavera, il rospo si risveglia e cerca l’acqua per la riproduzione.
Nella fase riproduttiva gli spostamenti assumono caratteristiche di una vera e propria migrazione di massa.
PISTA CICLABILE : Valcavallina
Percorso ciclabile nella val cavallina da Carobbio degli angeli a Monasterolo sul lago di Endine.
Partenza da Carobbio, dove ha luogo la mitica Valcavallina superbike che si svolge a Maggio, ed arrivo sul lago di Endine a Monasterolo. Il percorso molto variegato si snoda completamente sulla sponda orografica sinistra del fiume Cherio.
LAGO D’ISEO
www.lagoiseo.it
Il lago d’Iseo o Sebino (Lac d’Izé in lombardo) è un bacino lacustre dell’Italia Settentrionale, situato in Lombardia.
Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio. Ha una superficie di 65,3 km² e una profondità massima di 251 metri (5° per profondità in Italia). È situato a 180 m di quota nelle Prealpi, posto in fondo alla Val Camonica; si incunea tra le province di Bergamo e di Brescia e ospita la più grande isola lacustre naturale dell’Italia nonché la più alta isola lacustre d’Europa: Monte Isola, cui fanno da satelliti a nord e a sud i due isolotti di Loreto e di San Paolo
Montisola o Monte Isola, è La perla del lago d’Iseo, una montagna in un’ isola… chiamatela come volete ma visitatela e amatela. Inevitabilmente chi arriva a Montisola vorrebbe non lasciarla più, perchè magicamente ed inesorabilmente si è irretiti dai borghi dei pescatori che il tempo ha gelosamente custodito preservandolo dalle abitudini di chi vive freneticamente le città vicine. Si è colti subito dal desiderio di guardarsi intorno, di inoltrarsi nei vicoli, di ascoltare l’acqua che dondola cautamente i naet le antiche barche dei pescatori. E il parlare diventa lento e la voce sussurrata come quando ci si trova in luogo sacro. Il perimetro costiero dell’isola misura 11 chilometri e conta ben 12 centri storici: il capoluogo Siviano, Carzano, Masse, Cure, Menzino, Novale, Olzano, Peschiera Maraglio, Porto di Siviano, Sensole, Senzano, Sinchignano. A Montisola non sono ammesse le auto, l’unico modo per visitare l’isola è in bicicletta o in bus. Chi ha glutei e gambe ben allenate potrà percorrere la litoranea a piedi godendo del verde silenzioso e delle spettacolari viste panoramiche sulla costa bresciana e sulla costa bergamasca. Nel punto più alto dell’isola a 600 metri di altezza in località Cure si trova il Santuario della Ceriola, da qui il panorama lascia a bocca aperta
PISTE DA SCI
Montecampione, Monte Pora e Passo del Tonale
Localita’ sciistiche raggiungibili in auto
Il bello delle stazioni sciistiche bergamasche è che quasi tutte sono distanti da Bergamo non più di un’ora di auto.
È una caratteristica (e un vantaggio) delle montagne bergamasche, che si innalzano direttamente dalla pianura Padana per arrivare fino a tremila metri di altezza offrendo una grande varietà di ambienti.
Le 130 piste da discesa sono quasi tutte concentrate nelle due valli principali che solcano la grande barriera montana, la Val Brembana e la Val Seriana. A queste va aggiunta la Valle di Scalve: che offre la possibilità di sciare in un ambiente dolomitico, dominato da splendide montagne di puro calcare, come la Presolana.
Le Orobie, che si estendono per oltre 80 chilometri dal lago di Lecco fino allaValle Camonica, sono rivolte a meridione, assicurando allo sciatore tante ore di luce e di sole.
E su dove sciare la scelta è molto ampia e varia. Le 130 piste offrono quasi quattrocento chilometri di neve su cui divertirsi in tutti i modi: 45 sono facili mentre 64 sono classificate di media difficoltà; per lo sciatore esperto i percorsi più difficili su cui cimentarsi sono 21. Gli impianti di risalita sono una settantina. Ma non dimentichiamoci che ovunque si possono trovare attrezzature e servizi di qualità, assieme a piste di fondo, per lo slittino, per il bob, per il pattinaggio e snowpark modernissimi. Ossia tutto quello che si vuole per trascorrere una giornata tra sport e divertimento.
La stazione sciistica più nota, anche dal punto di vista storico, è senza dubbio Foppolo, in Valle Brembana. Nata nell’immediato dopoguerra quando, sull’onda del “miracolo economico”, bergamaschi e milanesi incominciarono a calzare gli sci. È anche molto conosciuta tra gli sciatori europei. A Foppolo fanno corona altre località sciistiche tutte collocate nell’alta valle: Carona, San Simone, Piazzatorre, Valtorta Piani di Bobbio, Oltre il Colle Zambla.
In Valle Seriana il primato va a Monte Pora, che si è sviluppato negli ultimi decenni; quindi Lizzola, in uno scenario di aspre cime, gli Spiazzi di Gromo e il passo della Presolana, luogo “storico” dello sci lombardo, dove agli inizi del secolo scorso si registrarono le prime discese sugli sci sotto lo sguardo stupito dei montanari. La Valle di Scalve infine, con le piste di Schilpario e quelle di Colere, i cui impianti si snodano sotto la parete nord della Presolana, vertigini di roccia e paradiso degli scalatori.
BERGAMO
www.visitbergamo.net
Scoprila a piedi, tra borghi storici, torri, chiese, funicolari e scalette che si arrampicano nel verde del Parco dei Colli che la circonda e lasciati affascinare dagli scorci che si aprono inaspettati sulla pianura e sulle montagne.
Bergamo è la città di Donizetti, uno dei cinque grandi compositori di lirica al mondo: ripercorri la vita di questo operista dell’Ottocento partendo proprio dalla sua Casa natale in Bergamo Alta e seguine le orme tra i cimeli del Museo Donizettiano, la sua tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore e il teatro cittadino a lui intitolato, dove ogni stagione si applaudono i suoi maggiori successi.
Dai capolavori di musica a quelli dell’arte, come Botticelli, Mantegna, Bellini eRaffaello: i maestri si possono incontrare qui, nelle sale dell’Accademia Carrara, una pinacoteca con una delle collezioni di opere del Rinascimento Italiano tra le più importanti d’Europa.
Capolavori da scoprire insieme alle opere di Moroni, genio del ritratto del Cinquecento bergamasco, presente nelle collezioni dei maggiori musei del mondo e con lui Lotto, che qui ha lasciato preziose opere d’arte, pale d’altare e i disegni delle tarsie, misteriosi intarsi in legni rari.
Le vie dell’arte si intrecciano a quelle della storia in una città di antichissime origini: Bergamo Alta circondata dalle mura con la sua atmosfera medievale custodisce tra le strette vie ciottolate antichi resti romani, chiese rinascimentali, palazzi settecenteschi e facciate neoclassiche, affacciate sulla celebre Piazza Vecchia, a pochi passi dai musei.
Il Novecento e il XXI secolo invece trovano casa nel cuore di Bergamo Bassa, dalla galleria d’arte contemporanea Gamec e il suo Sentierone, la passeggiata dei bergamaschi, realizzata dove una volta sorgeva l’antica fiera, da cui si snodano percorsi di architettura tra il secolo scorso e gli edifici di grandi archistar.
Circondato dai borghi storici, il centro cittadino è anche shopping e divertimento, dove godersi un caffè e fare una pausa prima di scegliere tra festival, proposte culturali, concerti e spettacoli di una città vivace anche la sera o bere un aperitivo prima della cena in uno dei ristoranti di Bergamo, dove assaggiare anche i casoncelli, primo piatto principe della cucina locale.
Ben 9 formaggi DOP, salumi, eccellenti vini e ricette tipiche della tradizione sono solo alcuni spunti per scoprire Bergamo anche in chiave enogastronomica, andando oltre la città, esplorando anche la provincia: dal cibo, a cultura e natura, dove la città lascia spazio a fiumi, valli, pianura e i monti che alle spalle di Città Alta ne completano l’inconfondibile skyline.
AEROPORTO INTERNAZIONALE : Orio al Serio
www.orioaeroporto.it
L’Aeroporto Internazionale Il Caravaggio o Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio o Aeroporto di Milano-Bergamo, che si trova nel comune di Orio al Serio, a 5 km di distanza dal centro di Bergamo e 50 km dal centro di Milano, occupando anche porzioni del territorio dei comuni di Grassobbio e Seriate. È il terzo scalo italiano per numero di passeggeri. Assieme all’aeroporto di Milano-Malpensa e all’aeroporto di Milano-Linate forma il sistema aeroportuale milanese di oltre 36 milioni di passeggeri annui (2014). Già intitolato all’aviatore Antonio Locatelli, il 23 marzo 2011 viene ufficialmente dedicato al celebre pittore di origini bergamasche Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio.[3]
Lo scalo è dedicato a voli di compagnie aeree a basso costo, ed è il primo in Italia per numero di passeggeri di voli low-cost. La compagnia Skytrax l’ha inserito tra i 10 migliori aeroporti low-cost del mondo. La ricognizione periodica dell’AIRES lo ha anche classificato al secondo posto in Italia per qualità dei servizi e al ventisettesimo al mondo.
MILANO : dista 60Km
LAGO DI GARDA: dista 80Km
Montisola